Le strade forestali e silvopastorali
continueranno ad essere sottratte alla disciplina del Codice
della strada. Così il Tar del Lazio in una sentenza con la quale
ha dichiarato in parte inammissibile e in parte ha respinto un
ricorso proposto nel 2022 dalla Federazione Motociclistica
Italiana. In contestazione c’era il decreto interministeriale
dei Ministri delle Politiche agricole, della Cultura e della
Transizione ecologica di fine ottobre recante “Disposizioni per
la definizione dei criteri minimi nazionali inerenti agli scopi,
le tipologie e le caratteristiche tecnico-costruttive della
viabilità forestale e silvopastorale, delle opere connesse alla
gestione dei boschi e alla sistemazione idraulico forestale”. In
sostanza, la Fmi e la sua affiliata Asd Motoclub Bergamo
chiedevano l’annullamento del provvedimento nella parte in cui
dispone che le strade forestali e silvopastorali sono sottratte
alla disciplina del codice della strada e soggette al divieto di
transito per finalità ludico-ricreative. E tutto ciò, sostenendo
che le disposizioni impugnate incidano in modo “fortemente
lesivo e pregiudizievole” sulle finalità statutarie e sulle
attività istituzionali delle Associazioni, le quali non
potrebbero più organizzare attività sportiva, ricreativa e di
volontariato attraverso l’uso di mezzi motorizzati sulla
viabilità forestale. Il Tar, dopo aver richiamato il quadro
normativo di riferimento, è partito proprio dal Decreto
legislativo del 2018 che definisce la viabilità forestale e
silvopastorale, per arrivare a concludere che “le censure di
parte ricorrente non abbiano fatto emergere profili di manifesta
irragionevolezza delle scelte operate dal decreto
interministeriale, anche tenuto conto della particolare
rilevanza che il testo normativo in esame assegna alla tutela
dell’ambiente”.
Automobile Magazine – Italia






































































































