“Una nuova e fondamentale ordinanza
della Corte di Cassazione mette un punto fermo sulla legittimità
delle multe elevate tramite autovelox, offrendo un appiglio
legale sempre più solido a migliaia di automobilisti. La Suprema
Corte ha ribadito un principio ormai consolidato: per essere
considerato a norma, e quindi per poter legittimamente
sanzionare gli eccessi di velocità, un dispositivo di
rilevamento elettronico deve aver completato il processo di
omologazione”. Lo fa sapere Globo Consumatori. “La tesi dei
giudici di secondo grado, ora sconfessata dalla Cassazione –
spiega l’associazione – si basava su una distinzione sottile ma
errata. Il Tribunale di Pescara aveva sostenuto che
l’accertamento fosse legittimo poiché l’apparecchio elettronico,
pur non essendo omologato, era stato regolarmente approvato dal
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo tale
interpretazione, basata sull’articolo 192 del regolamento del
codice della strada, la più rigorosa omologazione sarebbe stata
necessaria solo per dispositivi con caratteristiche fondamentali
o prescrizioni particolari imposte dal regolamento stesso. Per
tutti gli altri apparecchi, e quindi anche per il ‘Velocar red &
speed’ utilizzato nel caso specifico, sarebbe stata invece
sufficiente la semplice approvazione. Questa visione, però, non
ha retto al vaglio della Suprema Corte, alla quale
l’automobilista si è rivolto come ultima istanza”. Dunque per
la Cassazione, “la semplice approvazione non può essere
considerata equipollente all’omologazione? La Corte ha dato atto
che l’autovelox in questione non era omologato, ma solo
approvato. Partendo da questo presupposto, ha smontato la tesi
dei giudici di merito”.
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