Mai fidarsi del proprio navigatore e del Gps che lo fa funzionare. E’ la conclusione a cui si arriva scoprendo che un automobilista francese è uscito di casa a Châtillon-sur-Thouet (in Nuova Aquitania) per andare dal suo medico in auto a Airvault – vicina a La Rochelle – distante meno di 20 km. Ma che si è ritrovato dopo una ventina di ore e un viaggio di quasi 2.000 km a Brela in Croazia, sulla costa dell’Adriatico, invece su quella dell’Atlantico. L’uomo, un quasi ottantenne ma in perfetta forma e assolutamente lucido (senza precedenti di disorientamento), ha affermato che credeva che il navigatore avesse scelto un giro panoramico ed ha spiegato di essersi “fidato del suo GPS”, senza capire come avesse potuto attraversare diversi confini prima di vedere un tratto di costa che non era certo quella della sua zona. Del guidatore si erano perse le tracce – probabilmente perché il telefonino era scarico – nel cuore della notte e non c’era stati più contatti con la famiglia. La mattina successiva, dopo che l’uomo si era riposato in un albergo, il suo cellulare si è agganciato ad un ripetitore cellulare a Brela, in Croazia. Ritornato dalla sua famiglia (questa volta non alla guida), l’ottantenne avrà ora una storia straordinaria da raccontare al suo medico e, probabilmente, cercherà da qualche rigattiere di ritrovare le utilissime cartine stradali Michelin che hanno fatto da ‘navigatori’ a generazioni di automobilisti.
Automobile Magazine – Italia






































































































