
Un Max Verstappen perfetto ha dominato in lungo e in largo il Gran Premio dell’Azerbaigian. Il pilota della Red Bull non soltanto ha vinto la gara ma, dopo aver ottenuto la pole position, ha completato tutti e 51 i giri in testa e ha stabilito il giro più veloce della corsa: è il sesto Grande Slam dell’olandese, che raggiunge così Lewis Hamilton al secondo posto nella classifica di specialità alle spalle di Jim Clark (8). Per Max questa è la seconda vittoria a Baku dopo quella del 2022, la quarta quest’anno e la sessantasettesima nella sua carriera. Per la Red Bull è la vittoria numero 126, la quinta su questo circuito.Secondo posto per George Russell (Mercedes), al ventiduesimo podio della sua carriera (il sesto in questa stagione) e terzo per Carlos Sainz, il primo con la Williams per il pilota spagnolo. La squadra inglese non piazzava un pilota sul podio dal Gran Premio del Belgio del 2021 e che aveva conquistato il terzo posto a Baku anche nel 2017, con Lance Stroll.LA GIORNATA IN PISTA Alla partenza c’è stata praticamente parità fra chi ha preferito la Medium (11 piloti) e chi la Hard (9). Lo stint più lungo (49 giri) lo ha completato Esteban Ocon (Haas) che, dopo essersi fermato la prima volta forzatamente al giro 1 per sostituire l’ala rotta e montare una Medium, si è fermato subito dopo con l’obiettivo – centrato – di arrivare fino in fondo senza più doversi fermare.Con le Medium, lo stint più lungo è stato percorso da Lando Norris (McLaren) e Lance Stroll (Aston Martin), che hanno completato 37 giri ciascuno.MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT DI PIRELLI “Su questo tracciato la sosta singola è praticamente sempre stata una scelta quasi obbligata e la gara di quest’anno, nonostante avessimo portato una terna di mescole più morbide rispetto al 2024, non ha fatto eccezione. Inoltre, le temperature inferiori rispetto alla norma hanno ulteriormente aiutato squadre e piloti nella gestione del degrado termico, soprattutto sull’asse posteriore.Ne è risultata una gara molto lineare dal punto di vista del comportamento dei pneumatici. Medium e Hard sono state molto vicine fra loro in termini di prestazione e anche in termini di degrado. La C4 è stata la mescola più usata (598 giri, 61,84%) e la Soft è rimasta nei box per tutta la corsa. Dopo la pioggia caduta ieri notte, la pista si è un po’ resettata e, infatti, ha avuto un’evoluzione piuttosto marcata man mano che la gara andava avanti.Adesso ci attende una nuova sessione di test per lo sviluppo delle gomme 2026. Giovedì 25 e venerdì 26 settembre Ferrari e Haas ci supporteranno con una giornata di prove ciascuna all’Autodromo del Mugello, con un programma incentrato sulla definizione delle mescole più dure della gamma”.Jak Crawford (DAMS Lucas Oil) ha colto un’importante vittoria resistendo nel finale agli attacchi di Joshua Duerksen (AIX Racing). L’americano ha perso la pole position alla partenza, ma dopo la ripartenza con la Safety Car è riuscito a riconquistare il comando, aggiudicandosi poi la vittoria. Leonardo Fornaroli (Invicta Racing) ha concluso al terzo posto, ma una penalità di 10 secondi lo ha fatto scivolare al quinto posto, consentendo a Dino Beganovic (Hitech TGR) di salire sul podio al terzo posto.Nella classifica Piloti Fornaroli mantiene il primato con 189 punti, seguito da Crawford (169) e Luke Browning (Hitech TGR) con 161.