“La decisione del Comune di
Firenze di rinunciare ai monopattini in sharing rappresenta un
arretramento significativo sul terreno della mobilità
sostenibile. Negli ultimi cinque anni Questo servizio ha
permesso alla città di ridurre in modo concreto l’impatto
ambientale degli spostamenti urbani”. E’ quanto afferma in una
nota la società Bit Mobility che ricorda come attraverso l’uso
quotidiano dei suoi monopattini elettrici, abbia contribuito
fino ad oggi “a evitare oltre 1.000 tonnellate di Co2
sostituendo tragitti che altrimenti sarebbero stati compiuti con
mezzi non elettrici. Si tratta di un risultato tangibile, che ha
inciso sul traffico, sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità
della città”. Adesso, invece arriva una decisione “in
controtendenza rispetto alle principali politiche europee e
nazionali”.
Secondo l’azienda il potenziamento del bike sharing non
basterà a compensare la scomparsa del servizio. “Chi utilizzava
il monopattino per rapidità, comodità, accessibilità o esigenze
di ultimo miglio non troverà una soluzione equivalente, con il
rischio concreto di tornare all’uso dell’auto privata o del
motorino, proprio nel momento in cui le politiche europee
invitano a ridurre drasticamente i mezzi inquinanti nei centri
urbani”, viene ancora sottolineato.
“La scelta di eliminare i monopattini contrasta inoltre con
la visione innovativa che ha portato Firenze a ottenere i fondi
del programma Maas 4 Italy. La città era stata selezionata
proprio per la ricchezza e la pluralità dell’offerta di
mobilità, un ecosistema che comprendeva trasporto pubblico, bike
sharing, car sharing e micromobilità su monopattini. Eliminare
uno dei tasselli fondamentali di Questo sistema – conclude Bit
Mobility – significa snaturare la logica stessa del Maas, che si
basa sulla diversità dei mezzi e sulla libertà di scelta degli
utenti”.
Automobile Magazine – Italia







































































































