Nel 2026 il motore cinque cilindri audi celebra i 50 anni di produzione, visto che è stato introdotto nel 1976 con la seconda generazione dell’audi 100. Attualmente, con la denominazione 2.5 TFSI, nella sua ultima evoluzione, equipaggia la RS 3 e sfoggia soluzioni tecniche quali il basamento in lega leggera, la coppa dell’olio in magnesio ed il rivestimento al plasma per le piste dei cilindri; la potenza erogata è di 400 CV, mentre la coppia massima raggiunge i 500 Nm.
La storia del 5 cilindri passa anche per la versione a gasolio, aspirata, del 1978, 2.0 di cilindrata e con 70 CV di potenza e, soprattutto, per la variante a benzina sovralimentata da 170 CV del 1979 che era appannaggio dell’ammiraglia 200. Una versione che guadagnò l’intercooler nel 1980 e, in abbinamento alla trazione integrale, portò la casa dei quattro anelli a brillare nel motorsport. Infatti, nel 1982, anche grazie a questa unità, audi conquistò il titolo costruttori nel mondiale rally e nel 1983 il mondiale piloti, sempre nei rally, con il finlandese Hannu Mikkola. Nello stesso anno audi introdusse la Sport quattro, più corta di 24 centimetri rispetto alla coupé del brand, con carreggiate più ampie e con un nuovo 5 cilindri a quattro valvole in lega leggera da 306 CV. Questo modello fu la base per la vettura da rally di Gruppo B, che arrivò fino a 450 CV di potenza e debuttò nella penultima gara mondiale del 1984, ovvero il rally della Costa d’Avorio, a completamento di una stagione in cui la quattro A2 Gruppo B da 360 CV consentì alla casa tedesca la conquista del titolo costruttori ed a Blomqvist la vittoria nel mondiale riservato ai piloti. Il 5 cilindri conquistò anche la corsa in salita americana del Pikes Peak, in Colorado, con Walter Röhrl al volante dell’audi Sport quattro S1 da 598 CV nel 1987. Con la 90 quattro IMSA GTO del 1989 Questo frazionamento fu protagonista anche nelle gare turismo statunitensi e portò la potenza a quota 720 CV nonostante una cilindrata di poco superiore ai 2 litri. Nella produzione di serie, invece, il 5 cilindri dopo aver equipaggiato la RS2 Avant, la prima RS, uscì di scena verso la fine degli anni ’90 per ritornare nel 2009 sulla TT RS con la cilindrata cresciuta a 2,5 litri. Nel 2013 arrivò anche sulla RS Q3, prima di subire un radicale rinnovamento nel 2016, in concomitanza dell’arrivo della nuova generazione della TT RS. Nell’occasione venne adottato il basamento in alluminio, furono introdotti gli alberi a camme di aspirazione e scarico regolabili e, lato aspirazione, l’audi valvelift system (AVS) che modificava la durata dell’apertura valvole su due livelli, in funzione del carico e del regime. Oggi la RS 3 ha la stessa potenza, 400 CV, mentre la coppia arriva a 500 Nm, 20 Nm in più, scatta da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi e la velocità massima, con il pacchetto RS Dynamic plus, tocca i 290 km/h.
Automobile Magazine – Italia






































































































