Una delle principali critiche che gli appassionati delle due ruote fanno dopo aver guidato una moto elettrica è l’assenza di sensazioni fisiche, come il rombo del motore che crea emozioni uditive e le vibrazioni della meccanica che si trasmettono da sella e gambe a tutto il corpo.
Una realtà ben nota a Yamaha che, per provare a rendere ’emozionali’ le due ruote spinte esclusivamente da batteria, ha brevettato un finto motore a scoppio che – pur funzionando con una ecolgica unità elettrica – punta a dare un’esperienza realistica alla guida.
Lo svelano alcuni disegni e la pratica di registrazione WO/2025191637 che Yamaha ha presentato alla World Intellectual Property Organization (Wipo) con il titolo Saddle-Riding Type Electric Vehicle. E che, come richiesto dalle norme, sono stati resi publici dallo scorso 18 settembre.
Nel sito della Wipo la descrizione, con i relativi riferimenti ai numeri sui disegni, non è chiarissima. Si legge che “la presente invenzione realizza un veicolo elettrico a sella in grado di ridurre la perdita di potenza dovuta alla compressione dell’aria in un cilindro, generando al contempo un suono di aspirazione, un suono di scarico e vibrazioni simili a quelli di un motore alternativo mediante la potenza di un motore che aziona una ruota motrice”.
Questo veicolo elettrico a sella presenta “un albero motore 16 configurato per far muovere alternativamente un pistone 14 tra una prima posizione P1 e una seconda posizione P2, che si trova più lontano dalla testata 12 rispetto alla prima posizione P1, e per trasmettere potenza a una ruota posteriore 7; una valvola di aspirazione 17; una valvola di scarico 18; e un motore 19 che fa ruotare l’albero motore 16”. Si specifica anche che “il grado di apertura della valvola di aspirazione 17 viene regolato in modo che l’aria passi attraverso una luce di aspirazione in una seconda corsa S2 in cui il pistone 14 spostato nella prima posizione P1 si sposta nella seconda posizione P2. Il grado di apertura della valvola di scarico 18 viene regolato in modo che l’aria passi attraverso una porta di scarico in una prima corsa S1, una seconda corsa S2, una terza corsa S3 e una quarta corsa S4”.
In parole povere il progetto di Yamaha è di utilizzare un motore elettrico che – oltre a trasmettere potenza alla ruota – faccia girare, ma senza alcun combustibile e senza alcuno ‘scoppio’, un albero che aziona un motore a quattro tempi che aspira aria, muove i pistoni e la espelle da un tubo di scarico.
Tutto ciò dovrebbe riprodurre il suono e la sensazione dei propulsori che alimentano le moto da oltre un secolo. Questo perché le fluttuazioni di pressione nell’aria causate dal movimento alternato del pistone nel cilindro generano onde di compressione con aree di alta e bassa pressione nel condotto di aspirazione, nel condotto di scarico e nel risonatore.
Quest’ultimo dovrebbe amplificare il suono generato dalle onde di compressione e produrre – proporzionalmente alla quantità di potenza del motore inviata alla ruota – suoni di aspirazione e scarico simili a quelli di un motore termico.
L’idea è dunque di correlare il suono e le vibrazioni alla velocità e all’aggressività della guida, per recuperare le emozioni della guida di una moto convenzionale. La futura (se mai ci sarà) Yamaha potrebbe dunque sembrare una moto con motore a combustione interna, ma senza esserlo.
Italia