Pirelli chiude i 9 mesi con un utile in crescita dell’8% a 400,6 milioni di euro, ricavi su cui pesa l’effetto cambi a 5.195,2 milioni (-3,4%; +3,7% di crescita organica) e un utile operativo adjusted in crescita del 2,4% a 835,5 milioni. Nel dettaglio nel terzo trimestre, si legge in una nota dopo che il cda ha approvato i conti, i ricavi sono stati pari a 1.696,6 milioni (+ 2,4% di crescita organica), l’utile operativo stabile a 277,2 milioni e l’utile netto in leggero calo a 136,6 milioni di euro (139,8 milioni di euro nel terzo trimestre 2024).
Nei nove mesi Pirelli ha registrato una crescita dei principali indicatori economici. Senza considerare l’effetto cambi i ricavi sono cresciuti dello 0,2% rispetto ai 5.184,5 milioni di euro dei nove mesi 2024. Il flusso di cassa netto ante dividendi negativo per 362,5 milioni di euro è stato invece influenzato sia dalla stagionalità del business e del capitale circolante che da alcune operazioni straordinarie. In particolare, riporta una nota: +43,2 milioni di euro relativi alla cessione di Däckia AB a CTS conclusasi il 18 giugno 2025; -21,3 milioni di euro, riferibili principalmente al versamento in conto capitale nella joint venture con il Public Investment Fund (PIF) dell’Arabia Saudita.La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2025 è pari a -2.537,9 milioni di euro (-2.816,2 milioni di euro nei nove mesi 2024 e -1.925,8 milioni al 31 dicembre 2024). Il margine di liquidità al 30 settembre 2025 è pari a 2.499,4 milioni di euro e garantisce la copertura delle scadenze sul debito verso banche e altri finanziatori fino al quarto trimestre 2027.I conti, come ormai da alcuni trimestri, sono stati approvati a maggioranza, 9 consiglieri a favore su 14, riconfermando la spaccatura tra i soci, con i consiglieri cinesi che continuano a esprimere così il loro dissenso alla dichiarazione di avvenuta cessazione del controllo di Sinochem su Pirelli, in continuità con quanto fatto in occasione dell’approvazione del bilancio 2024.
Pirelli prevede per il 2025 unmercato pneumatici per le auto sostanzialmente flat, con un segmento High Value su cui si è concentrata, più resiliente, in crescita “mid-single digit” mentre il segmento Standard è atteso in flessione. Sulla base dei risultati dei primi nove mesi Pirelli conferma “nonostante uno scenario esterno estremamente volatile e sfidante, gli obiettivi resi noti a luglio grazie alla solida crescita organica, all’efficacia del piano di efficienze e alle azioni di mitigazione dei dazi”. Le attese sono per ricavi compresi tra 6,7 e 6,8 miliardi di euro, con una crescita organica maggiore o uguale al 4%; i volumi potrebbero frenare (+0,5% da circa +1% della precedente stima); ma sono compensati dal miglioramento del price/mix e si dovrebbe mitigare l’impatto dei cambi (atteso a -4% dal -4,5%della precedente stima). Confermato un margine Ebit adjusted pari a circa il 16%, grazie al contributo delle leve interne (price/mix ed efficienze) che più che compensano l’impatto negativo dei cambi, dell’inflazione dei fattori produttivi e dei dazi USA; confermata una generazione di cassa netta ante dividendi a 550 milioni di euro; confermati gli investimenti pari a 420 milioni di euro.
Automobile Magazine – Italia




































































































