Si deve alla olandese JB Classics & Bespoke, e alla richiesta di un facoltoso cliente, il ritorno sotto i riflettori del marchio Packard con la berlina superlusso Excellence costruita in esemplare unico sulla base di una Bentley Flying Spur di seconda generazione.
Lo specialista di Bodegraven (a metà strada fra Rotterdam e Utrecht) si è avvalso della collaborazione dello studio Cinovara Design e in particolare di Frank Reijenga per ‘rivestire’ completamente in perfetto stile Packard la piattaforma e l’ossatura dell’abitacolo della Flying Spur con la sostanziale novità di avere inserito in una Bentley l’apertura delle porte a libro come nelle Rolls-Royce.
La scelta di lavorare su questi due celebri brand britannici del lusso non è casuale, non solo perché negli Anni ’30, ’40 e ’50 le Packard erano considerate le Rolls americane, ma anche perché nella storia di Bentley c’è giù stata nel 1930 l’incredibile collaborazione per la monoposto racing ‘Mavis’ che univa un telaio del costruttore britannico con un motore Packard V12 di ben 42 litri.
Il marchio americano di lusso Packard aveva prodotto la sua ultima auto nel 1958 e dopo un infruttuoso tentativo di rinascita alla fine degli Anni ’90 (quando il pilota canadese Roy Gullickson aveva acquisito i diritti sul nome) la celebre statuetta con la Dea della velocità che regge una ruota era sparita dalla scena.
Nel creare la Excellence il designer Reijenga non si è solo ispirato al passato della marca (e in particolare al frontale delle Packard degli Anni ’50) ma ha anche voluto rendere omaggio alla romanzata partnership – mai realizzata negli Anni ’60 – tra il celebre costruttore francese Facel Vega e il marchio americano.
Si chiamava proprio Excellence la coupé quattro porte della Casa francese prodotto fra il 1954 e il 1964 e posseduto, tra gli altri, da Ava Gardner, Pablo Picasso, Tony Curtis e Dean Martin.
Quattro anni prima della sua uscita di scena un non meglio identificato gruppo di operatori contattò Harold Churchill, presidente di Studebaker-Packard, con la proposta di importare dalla Francia un centinaio di Facel Vega Excellence, da equipaggiare con i motori Packard 374 e una griglia Packard.
Il progetto, secondo fonti dell’epoca, venne bloccato da Daimler-Benz – che aveva uno stretto rapporto di collaborazione commerciale con Packard – perché avrebbe potuto ‘infastidire’ il nuovo modello Mercedes-Benz 300.
L’operazione non andò dunque in porto e della coupé francese con la Dea della velocità sul cofano e la mascherina Packard (ripresa per la one-off di B Classics & Bespoke) restano solo alcuni bozzetti di stile.
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