Nella filosofia di Opel c’è l’intento di rendere accessibile alla maggior parte degli automobilisti le ultime tecnologie, allo scopo di migliorare la fruibilità e la sicurezza delle auto. Una tradizione che la casa del fulmine porta avanti da tempo, come dimostra la soluzione dei freni sulle quattro ruote adottata nel 1925 sulla 10/45 HP.
Un modello che per l’epoca aveva una diffusione ampia, proposto a passo corto e a passo lungo, sia con carrozzeria torpedo, a 6 posti, che nelle varianti limousine, a 4 posti, coupé de ville e pullman limousine. In quel periodo, infatti, solamente alcune vetture potevano fregiarsi di una frenata più potente che coinvolgesse entrambi gli assi. La maggior parte delle auto avevano esclusivamente dei freni a tamburo per le ruote posteriori, e la potenza frenante dipendeva dalla forza muscolare del guidatore. Questo perché molte automobili adottavano dei cavi d’acciaio per far lavorare i tamburi, un concetto che venne superato nel 1917, quando Malcom Loughead brevettò i freni idraulici, capaci di incrementare la forza frenante eliminando, nel contempo, la rottura e l’allentamento dei cavi. L’applicazione di un fluido idraulico ha rappresentato un grande cambiamento.
Con questa nuova tipologia di impianto frenante, anche se inizialmente si poteva incorrere in qualche perdita, i guidatori potevano contare su una maggiore affidabilità.
Prodotta fino al 1927, la 10/45 HP era venduta al prezzo di 7.950 marchi.
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