Gay, primo segnale positivo sull’automotive dalle indicazioni Ue

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“Pur in un contesto che permane
essere di forte incertezza le indicazioni che ci arrivano dalle
imprese nell’analisi congiunturale per l’avvio del 2026 inducono
a un cauto ottimismo. Le prima indicazioni a livello europeo sul
settore automotive sono certamente un primo segnale che va nella
direzione che abbiamo sempre auspicato, soprattutto per quanto
attiene alla neutralità tecnologica”. Così Marco Gay, presidente
dell’Unione industriali Torino, commenta l’ultima indagine
trimestrale di Confindustria Piemonte basata sulle previsioni di
1.200 aziende. “Allo stesso modo – aggiunge – vanno accolte
le norme a sostegno degli investimenti delle imprese inserite
dal governo in manovra di Bilancio, che adesso devono essere
confermate e vedere velocità di attuazione nei decreti
attuativi. L’anno che sta per iniziare però è anche l’ultimo del
Pnrr e i timori legati all’export riguardano ora soprattutto i
nostri partner europei, e avranno probabilmente un impatto sulle
filiere industriali dove siamo protagonisti. Ecco perché più che
mai – prosegue – serve un’attenzione costante e un’accelerazione
sui dossier che ancora restano sospesi, dal costo dell’energia
alle infrastrutture, dalla formazione all’utilizzo
dell’Intelligenza Artificiale, dal costo del lavoro alla
dimensione delle nostre imprese, mettendo al centro intelligenza
industriale ed investimenti”. Focalizzandosi su Torino, il
clima di fiducia è ancora prevalentemente positivo, con
indicatori in crescita per produzione (+10,5%, in aumento di 4,4
punti rispetto a settembre), ordini (+10,0% in crescita di 4,4
punti) e occupazione (+8,9%, superiore di 0,5 punti).

   
Contrariamente a quanto avviene a livello regionale, a Torino
l’andamento è positivo anche nel comparto manifatturiero, dove
il saldo ottimisti/pessimisti sulla produzione si attesta al
+1,5% (da -3,2% di settembre). Migliora di circa 2 punti
percentuali la propensione a investire in nuovi impianti, con il
23,6% di imprese con programmi di spesa significativi. Stabile
il ricorso alla cassa integrazione, che interessa il 12,1% delle
imprese (il 18,3% nell’industria, in rallentamento di 0,6
punti). Cala leggermente il tasso di utilizzo di impianti e
risorse (76%), che rimane sui valori medi di lungo periodo. Nel
capoluogo si registrano attese ancora negative per le
esportazioni (-5,2% il saldo ottimisti/pessimisti).

   

Confindustria, imprese piemontesi ottimiste per il primo trimestre 2026

E’ complessivamente ottimistico il clima di fiducia delle aziende piemontesi per il primo trimestre 2026 secondo l’indagine congiunturale realizzata a dicembre dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino su un campione di circa 1.200 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese. I dati però sono la sintesi di un andamento opposto tra il manifatturiero e il terziario, in atto da ormai oltre due anni. Il primo risente della crisi di metalmeccanica e tessile-abbigliamento e mostra indicatori negativi per produzione, ordini, redditività ed export. Il secondo, invece, dopo il Covid ha saputo reinventarsi e ripartire e da allora registra indicatori in crescita. “Le imprese piemontesi approcciano il 2026 confermando la volontà di investire per far crescere e sviluppare le proprie imprese. Non è una scommessa, ma un vero grande gesto di fiducia che va colto e valorizzato da tutti coloro che compongono il nostro tessuto economico. Quello che ci aspetta sarà un altro anno molto sfidante proprio come il 2025 che dopo molti, forse troppi, timori ha invece registrato un andamento più sostenuto del previsto negli ultimi mesi”, commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte. Nel dettaglio, le attese complessivamente sono positive per occupazione (saldo ottimisti/pessimisti al +6,0%) produzione(+3,2%) e ordini totali. Negativi i consuntivi di export (-5,3%) e redditività (-1,0%). Aumenta di 3,1 punti percentuali la propensione a investire, che interessa il 77,1% delle rispondenti, mentre il 25,3% delle imprese ha programmato l’acquisto di nuovi impianti, un dato in crescita di 1,8 punti rispetto a settembre. Il tasso di utilizzo di impianti e risorse resta stabile al 77%, mentre varia poco il ricorso alla Cig, attivata dal 10,9% dei partecipanti all’indagine, percentuale che cresce nel manifatturiero, dove raggiunge il 14,9% (-0,4 punti percentuali rispetto alla rilevazione di settembre).
 Registra ancora saldi negativi per tutti i principali indicatori il manifatturiero, che rappresenta circa due terzi del campione: produzione (-3,9%), nuovi ordini (-4,5%), redditività (-6,8%) ed export (-6%). A soffrire è soprattutto il comparto metalmeccanico (il saldo fra ottimisti/pessimisti per la produzione, negativo da 10 trimestri, è pari a -7,5%), soprattutto automotive e metallurgia; ma registrano segno meno anche manifatture varie (come gioielli e giocattoli, -24,0%) e cartario grafico (4,8%).Prudenti le attese per tessile-abbigliamento (0%). Sono, invece più ottimistici gomma-plastica (+2,3%), alimentare (+11,9%), edilizia e impiantisti (rispettivamente +4,5% e +16,7%).Stabilmente espansivo il clima di fiducia nel terziario, grazie ad una minore esposizione alle oscillazioni dei mercati esteri di questo periodo storico. Tutti i comparti esprimono attese favorevoli, pur con diversa intensità. Particolarmente positive le attese per commercio e turismo (+30%), servizi alle imprese (+24,2%), Ict (+10%) e trasporto di merci e persone (+8,7%). “Com’è facilmente intuibile, dato il contesto internazionale, la positività delle attese – fa sapere Confindustria Piemonte – è inversamente proporzionale alla quota di export sul fatturato: le aziende che esportano poco hanno attese sulla produzione più ottimistiche (+8,9% per le aziende che esportano una quota inferiore al 10% del fatturato). In equilibrio le attese delle aziende che esportano una quota tra il 10 e il 30% (saldo ottimisti pessimisti pari a 0). Negative le attese per le altre classi: -5,6% per le aziende che esportano il 30-60% e -3,9% per quelle che esportano oltre il 60%”. 

Automobile Magazine – Italia

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