Nessun dietrofront sullo stop ai
motori termici: “è indispensabile mantenere la rotta verso
veicoli a emissioni zero nel 2035”. A chiederlo sono le
delegazioni di Francia e Spagna che hanno promosso una
discussione informale al Consiglio Ue Ambiente in corso a
Lussemburgo per chiedere alla Commissione europea di mantenere
l’obiettivo di zero emissioni dal 2035 per i nuovi veicoli e “la
traiettoria delle emissioni di CO2 che lo sostiene”, si legge in
un documento preparatorio visionato dall’ANSA.
Il dibattito promosso da Parigi e Madrid è stato inserito
all’ordine del giorno della riunione e arriva a poche ore
dall’annuncio della presidente della Commissione Ue Ursula von
der Leyen di voler accelerare sulla revisione del regolamento,
attesa entro fine anno, e di voler valutare l’uso di
biocarburanti avanzati oltre che agli e-fuels nel mercato
post-2035. “Questa revisione non dovrebbe in alcun modo mettere
in discussione l’obiettivo di emissioni zero nel 2035”,
avvertono le due capitali, secondo cui “sarebbe inaccettabile
che i veicoli ibridi plug-in, utilizzati principalmente in
modalità termica, fossero mantenuti sul mercato nel post 2035”.
Madrid e Parigi riconoscono tuttavia la necessità di introdurre
“flessibilità” tra cui si menzionano l’introduzione di forme di
contabilità preferenziale (ovvero, dei ‘supercrediti’) per i
veicoli che soddisfano gli obiettivi di contenuto europeo
definiti direttamente nel regolamento oltre “all’estensione a 5
anni del periodo di livellamento delle emissioni di CO2 per i
veicoli commerciali leggeri”. La discussione tra i ministri si
terrà nel tardo pomeriggio e non sarà pubblica.
Francia, ‘multe auto Ue spalmate su 5 anni, serve flessibilità’
Quanto alla “revisione del regolamento sulla transizione ai veicoli elettrici, la Commissione Ue si è posta un obiettivo significativo”, vale a dire “il divieto di vendita di nuovi veicoli con motore a combustione interna dopo il 2035. Questo è un obiettivo che dobbiamo raggiungere: è una questione di competitività e di sovranità ridurre la dipendenza Ue dai combustibili fossili importati da altri Paesi, ma questo obiettivo deve essere raggiunto con flessibilità, pragmatismo e senza ingenuità”. Lo ha dichiarato il ministro delegato francese per l’Europa, Benjamin Haddad.
“Ecco perché qualche mese fa la Francia ha chiesto e ottenuto l’attenuazione delle sanzioni per le case automobilistiche” ha ricordato Haddad, aggiungendo che Parigi chiederà che “queste sanzioni siano spalmate su cinque anni”.
“Abbiamo anche ottenuto, qualche mese fa, che l’importazione di veicoli elettrici cinesi potesse essere tassata” per proteggere la nostra industria dalla concorrenza sleale. Oggi – ha spiegato – chiediamo che la produzione made in Europe, venga rafforzata in modo da essere sostenuta nell’ambito di questa transizione verso i veicoli elettrici. Si tratta di una questione di sovranità, è una questione di decarbonizzazione per il nostro continente, ma facciamolo con flessibilità. Questa è la linea che la Francia difenderà con i suoi partner”.
Automobile Magazine – Italia