Forse solo i supereroi, alla fine,
potranno salvaguardare il pianeta. E lo faranno con la forza
dell’innovazione, della tecnologia e lo slancio della fantasia
per immaginarsi un altro mondo possibile. Sono i sei super robot
trasformabili, difensori dell’ambiente, firmati Scart, il
laboratorio artistico del gruppo Hera, e Lamborghini che
approdano a Lucca comics & games e che sono realizzati con gli
scarti di produzione delle vetture del Toro.
Il progetto nasce nell’ambito della collaborazione fra le due
aziende, finalizzata alla promozione dell’economia circolare
nella gestione e valorizzazione degli scarti industriali. La
presentazione, in anteprima mondiale, stamani a Lucca, in
occasione del giorno di apertura di Lucca comics & games: tre
coppie di robot umanoidi alti oltre 4 metri, capaci di
trasformarsi da supercar a guerrieri difensori del pianeta,
sulla scorta dei cartoni animati giapponesi degli anni Ottanta.
Ogni coppia, spiega Hera, “formata da un personaggio femminile e
uno maschile, incarna una missione su un preciso elemento della
natura (aria, terra e acqua): così in piazza San Giusto, accanto
alla Lamborghini Revuelto, iconica V12 Hpev della casa di
Sant’Agata Bolognese, sono arrivati Gea Stone (la voce della
terra) e Jotun Forge (il colosso rosso), paladini della terra;
in piazza San Michele, Skyrenn (la madre dei venti) e Jetron (il
navigatore dei venti), protettori dell’aria; nel cortile di
palazzo Guinigi Marixx (la sirena del cambiamento) e Mega Tide
(il guardiano del blu), alfieri delle acque”.
I robot, realizzati nei mesi scorsi all’interno dei
laboratori Scart di Santa Croce sull’Arno e Pisa, sono nati
dalla penna del celebre fumettista Marvel, Giuseppe Camuncoli,
che ha ideato il character design di ciascuno in collaborazione
con Giacomo Gheduzzi. Gli studenti delle Accademie di Belle Arti
di Firenze, Ravenna e del Poli.design (fondato da Politecnico di
Milano) hanno poi dato forma alle intuizioni dell’autore,
facendosi ispirare dagli scarti di produzione di Lamborghini:
cofani, fiancate, alettoni, tubi, volanti, monitor, cruscotti,
paraurti, fanali e altri componenti, in gran parte in fibra di
carbonio. Fasci di cavi elettrici multicolori, ad esempio, sono
così diventati l’apparato cardio-circolatorio degli umanoidi
mentre le spazzole dei tergicristalli hanno dato forma ai
capelli di Skyrenn.
Automobile Magazine – Italia






































































































