Possibili modifiche in tema di Rc
auto rischiano di colpire gli assicurati e penalizzare i
danneggiati. Lo denuncia Aiped, Associazione Italiana Periti
Estimatori Danni, richiamando l’attenzione su alcuni emendamenti
al Ddl Concorrenza.
Le proposte prevedono una modifica dell’articolo 2947 del
codice civile, che disciplina la prescrizione del diritto al
risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli.
“In base all’emendamento presentato – spiega Aiped – il tempo a
disposizione del danneggiato per chiedere il risarcimento si
riduce drasticamente: dagli attuali 2 anni a soli 90 giorni.
Trascorso tale termine, il diritto di rivalsa decade.
Non solo. Altre modifiche ipotizzate in materia di Rc auto
prevedono l’obbligo di indicare i testimoni sin dal primo atto
formale di denuncia del sinistro, non solo per i danni materiali
ma anche per quelli fisici, e il diritto delle imprese
assicuratrici di svolgere verifiche sui lavori di riparazione,
al fine di accertare la congruità dei danni.
“Ridurre i tempi di richiesta del risarcimento Rc auto da due
anni a 90 giorni non è una riforma, ma una limitazione dei
diritti dei danneggiati. – afferma il presidente Aiped, Luigi
Mercurio – Una riduzione così drastica rischia di penalizzare
gli assicurati e i danneggiati onesti, che spesso non dispongono
immediatamente di tutta la documentazione necessaria. Nei casi
più complessi – lesioni gravi, sinistri con più veicoli,
controversie sulla dinamica – 90 giorni sono oggettivamente
insufficienti per un’istruttoria completa”.
“Serve equilibrio tra esigenze delle compagnie assicurative
e diritti dei danneggiati. Comprendiamo l’obiettivo di ridurre i
tempi morti e le frodi, ma la soluzione non può essere il taglio
dei diritti fondamentali dei cittadini. – prosegue Mercurio -
Occorre piuttosto rafforzare i controlli, i processi di denuncia
e risarcimento, e valorizzare la figura dei periti indipendenti,
che possono svolgere un ruolo fondamentale nella lotta alle
frodi, nell’interesse di tutte le parti in causa”.
Assoutenti, stop a emendamenti rc auto in ddl concorrenza
Assoutenti esprime forte contrarietà alle nuove misure in materia di risarcimento danni da incidenti stradali previste da alcuni emendamenti al Ddl Concorrenza, provvedimenti che rischiano di ridurre in modo significativo i diritti dei cittadini danneggiati. La riduzione dei termini di prescrizione per i danni materiali da 2 anni a 90 giorni rappresenta un colpo durissimo per gli automobilisti. – spiega Assoutenti – Limitare i tempi significa rendere più difficile far valere i propri diritti e spostare ulteriormente l’ago della bilancia a favore delle compagnie assicurative. Folle poi il disposto che obbligherebbe i danneggiati a utilizzare come foro di competenza solo il luogo dove è avvenuto il sinistro, una incredibile modifica al Codice di procedura civile. Altrettanto vergognosa la proposta secondo la quale la compagnia potrebbe offrire ai danneggiati che hanno subito lesioni gravi o gravissime, al posto di un risarcimento integrale, prodotti finanziari o una rendita vitalizia che sostanzialmente si trasforma in una macabra scommessa sulla morte del danneggiato. Anche sul fronte delle prove testimoniali, Assoutenti ricorda che il legislatore è già intervenuto con norme restrittive. “Ulteriori strette sugli strumenti di accertamento dei danni non migliorerebbero il sistema, ma rischiano di invalidare i diritti degli assicurati e di creare un quadro squilibrato a vantaggio esclusivo delle compagnie” – afferma il presidente Gabriele Melluso. “Se davvero si vuole rendere il sistema più equo ed efficiente la vera riforma necessaria è l’abolizione del risarcimento diretto. Questo meccanismo ha introdotto distorsioni gravi: la duplicazione virtuale dei sinistri, difficoltà raddoppiate negli accertamenti sui veicoli responsabili e un aumento dei contenziosi. Chiediamo al legislatore di mettere al centro della riforma i diritti dei danneggiati e non gli interessi economici delle assicurazioni, già oggi ampiamente tutelati dalla normativa vigente, e auspichiamo che in sede di esame tali emendamenti frutto dei desideri delle compagnie siano immediatamente bocciati”, conclude Stefano Mannacio, membro nominato dal Cncu nel Comitato Card sulle procedure del risarcimento diretto.
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