Significativa novità nel campo delle omologazioni (e dei divieti) che avrebbero dovuto bloccare per la decarbonizzazione i motori termici nel 2035 e che oggi vengono adeguate alle direttive in fase di revisione presso il Parlamento Europeo. L’Italia arriva per prima nel Continente ad ufficializzare la possibilità di raggiungere la neutralità della CO2 anche attraverso i biocarburanti puri, peraltro già utilizzabili nei motori a gasolio di ultima generazione. Lo chiarisce il decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale – e dedicato alle ‘Procedure per l’omologazione e l’installazione di sistemi di trasformazione su veicoli a motore ad accensione spontanea per consentire l’utilizzo di biocarburanti nel sistema di propulsione originale’. Il provvedimento interviene su uno dei nodi più critici della roadmap verso la decarbonizzazione, visto che l’autotrasporto è difficilmente elettrificabile ed è anche gestito con un parco a lento rinnovo. La conversione a biocarburanti puri consente invece riduzioni di CO2 fino al 90% e, nel caso del biodiesel Fame B100, abbattimenti del particolato (Pm10), fino al 60% rispetto al diesel fossile. ReFuel Solutions – azienda modenese nata nel cuore della motor valley – è già pronta a rispondere operativamente al nuovo quadro normativo grazie a un sistema di trasformazione brevettato (si chiama BiodieselKit) che permette ai motori a gasolio di funzionare con biodiesel puro. La trasformazione è compatibile con tutte le generazioni di veicoli diesel in circolazione e di nuova immatricolazione. Una modifica mirata ai sistemi di alimentazione e gestione motore che garantisce piena compatibilità con i requisiti di omologazione previsti dal recente decreto ministeriale. “Il decreto chiude il falso dilemma tra sostenibilità e redditività . sottolinea Adriano Cordisco, ceo di ReFuel Solutions. – dato che con il BiodieselKit possiamo tagliare fino al 90% di CO2 sui mezzi già in linea senza immobilizzare capitali in nuovi veicoli. E’ la prova che l’ingegneria italiana può indicare all’Europa una via rapida, scalabile e competitiva alla decarbonizzazione”. Questa soluzione – sottolinea ReFuel Solutions – consente di sfruttare la capacità produttiva italiana di biocarburanti avanzati, che oggi ammonta a più di 2 milioni di tonnellate annue, posizionandosi tra i principali produttori europei. La filiera nazionale impiega prevalentemente materie prime conformi ai criteri di sostenibilità europei, permettendo la rendicontazione di emissioni zero ai fini ETS2 e l’azzeramento effettivo della carbon tax sul carburante.
Automobile Magazine – Italia






































































































