Ford prevede oneri straordinari per 19,5 miliardi di dollari in seguito al ridimensionamento delle proprie attività sui veicoli elettrici. La casa automobilistica infatti ridurrà la produzione di grandi veicoli completamente elettrici per concentrarsi su vetture ibride e a benzina, in un cambio di strategia legato alla frenata della domanda dei consumatori e all’allentamento delle norme deciso da Donald Trump.Ford rivede la propria strategia sui veicoli elettrici e mette in conto oneri straordinari per 19,5 miliardi di dollari, legati al ridimensionamento delle attività sul “tutto elettrico” e alla riconversione di diversi impianti produttivi. La casa automobilistica americana punterà maggiormente su motorizzazioni ibride e a benzina, oltre che su veicoli elettrici di dimensioni più contenute e su nuove applicazioni industriali delle batterie.Alla base del cambio di rotta, spiega il gruppo di Dearborn (Michigan), vi sono la frenata della domanda dei consumatori, i costi elevati dei grandi veicoli elettrici e il mutato contesto normativo negli Stati Uniti, dopo l’allentamento delle regole su emissioni e consumi deciso dall’amministrazione Trump e la fine di alcuni incentivi fiscali all’acquisto di auto elettriche. “Guardiamo al mercato per quello che è oggi, non per come lo si immaginava cinque anni fa”, ha spiegato Andrew Frick, presidente delle divisioni Ford Blue e Ford Model e, sottolineando che i clienti chiedono i benefici dell’elettrificazione ma anche prezzi accessibili, autonomia e libertà di scelta della motorizzazione. Nel quadro della riorganizzazione, Ford interromperà la produzione del pick-up F-150 Lightning completamente elettrico e lancerà una versione di nuova generazione con prolungatore di autonomia (EREV). Accantonati anche i piani per un grande truck elettrico e per un van commerciale full electric, che saranno sostituiti da modelli a benzina e ibridi. Entro la fine del decennio, quasi tutti i veicoli del gruppo avranno una versione ibrida o multi-energia.Parallelamente, Ford intende valorizzare gli investimenti già effettuati nell’elettrico puntando, dal 2027, su batterie per sistemi di accumulo energetico destinati a data center, industria e clienti residenziali. In questo contesto rientra anche la dissoluzione della joint venture BlueOval SK con il gruppo sudcoreano SK On: Ford diventerà proprietaria al 100% di alcuni impianti in Kentucky, che saranno riconvertiti alla produzione di sistemi di accumulo. Nel dettaglio, i 19,5 miliardi di dollari comprendono 8,5 miliardi di svalutazioni di asset, 6 miliardi legati all’uscita dalla joint venture sulle batterie e circa 5 miliardi di costi aggiuntivi. Circa 12,5 miliardi confluiranno nei conti del quarto trimestre 2025, mentre il resto sarà distribuito tra il 2026 e il 2027. L’obiettivo dichiarato è raggiungere la redditività dell’attività elettrica entro il 2029. Nonostante l’impatto contabile, Ford ha confermato previsioni positive sui risultati operativi complessivi e ha ribadito l’impegno a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Secondo il gruppo, la riorganizzazione avrà effetti su diversi siti produttivi ma, nel complesso, dovrebbe risultare positiva per l’occupazione.
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