“Il nostro piano è il nostro impegno
e non ci sono ridimensionamenti previsti. Al contrario, è molto
pragmatico e il nostro piano assegna a ciascuno stabilimento in
Italia una chiara missione produttiva, per tutte le fabbriche
senza nessuna esclusione”. Lo ha detto l’ad di Stellantis
Antonio Filosa alla trasmissione 5 minuti rispondendo alla
domanda domanda di Bruno Vespa se il gruppo adotterà la cassa
integrazione.
“Noi stiamo investendo 2 miliardi di euro in un anno solo in
Italia e stiamo acquistando 6 miliardi di euro in componenti e
servizi da fornitori tutti italiani – ha ribadito – la nostra
parte la siamo chiaramente facendo, abbiamo bisogno della
seconda parte. Abbiamo bisogno di un’urgente revisione delle
regolamentazioni a Bruxelles”. “C’è una differenza tra l’Europa
e gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti la nuova amministrazione ha
trasformato le regole con un pragmatismo unico e rapidissimo e
quindi hanno restituito agli americani la scelta di comprare la
vettura che vogliono” ha osservato Filosa facendo notare che in
Europa invece “le regole sono ancora restrittive e devono essere
cambiate urgentissimamente”. Secondo il numero uno di Stellantis
“noi abbiamo bisogno che queste regole riflettano la realtà del
mercato e restituiscano ai clienti europei la libertà di
scegliere la macchina che vogliono come negli Stati Uniti” “Noi
stiamo chiedendo quattro cose”, ha ricordato ancora: “la prima
cosa è aprire al concetto di neutralità tecnologica; la seconda
cosa è aprire al concetto di rinnovamento del parco circolante
visto che in Europa oggi ci sono 256 milioni di vetture, 150
milioni di vetture hanno più di 12 anni, quindi inquinano di più
di quelle moderne. Come terza cosa vogliamo un focus specifico
sulle vetture piccole per le quali l’Italia è leader mondiale.
Come quarta cosa abbiamo bisogno che i target sui veicoli
commerciali siano modificati urgentissimamente, perché sono
irraggiungibili”. Filosa infine ha parlato di alcuni fattori che
rendono l’Italia meno competitiva e tra questi in particolare il
costo dell’energia, più del doppio rispetto a quello della
Spagna. “Nel 2024 in Spagna – ha spiegato – 1 MWh ci costa dai
70 agli 80 euro, in Italia nello stesso anno la stessa quantità
di energia ci costa più del doppio, 182 euro. Stiamo parlando
col governo italiano, sono ricettivi, stiamo intrattenendo con
loro un dialogo costruttivo e speriamo di arrivare a conclusioni
favorevoli”.
Filosa afferma “con fermezza e determinazione che l’impegno
di Stellantis con l’Italia non è in discussione: per noi
l’Italia è al centro del progetto strategico che abbiamo del
nostro futuro e stiamo dimostrando con fatti concreti”. L’ad ha
precisando che “dopodomani lanceremo la Jeep Compass a Melfi in
Basilicata e fra un mese e lanceremo la Fiat 500 ibrida a
Mirafiori a Torino”. Filosa ha quindi ricordato che “è vero che
abbiamo annunciato un investimento di 13 miliardi di dollari in
4 anni negli Stati Uniti, il nostro impegno con l’Italia è
investire il primo anno 2 miliardi di euro”.
“I costruttori cinesi – ha proseguito il numero uno di
Stellantis – per quanto agguerriti nella loro concorrenza, non
sono il vero problema”. Filosa ha ribadito che “il problema sono
regolamentazioni che partono da Bruxelles, che non sono
realistiche e che stanno indebolendo quello che di meglio
abbiamo, ovvero l’industria automobilistica europea ed
italiana”. A suo parere, “se cambiano quelle regolamentazioni,
noi abbiamo di tutto per tornare quello che eravamo prima:
design, tecnologia e progettualità”.
Automobile Magazine – Italia



































































































