Il governo laburista britannico sta
valutando di intervenire a sostegno dei fornitori di Jaguar Land
Rover (Jlr) a fronte della prolungata chiusura degli
stabilimenti della storica casa automobilistica inglese, da anni
sotto il controllo del colosso indiano Tata, seguita al vasto
cyberattacco dello scorso agosto. C’è il timore infatti che
possano fallire le aziende, in particolare quelle più piccole,
dipendenti esclusivamente dalla collaborazione con Jlr.
Una delle ipotesi prevede che lo Stato britannico acquisti
temporaneamente i componenti dai fornitori, per mantenerli in
attività fino a quando le linee di produzione del gruppo Jaguar
non saranno di nuovo operative. In caso di intervento
finanziario del governo sarebbe il primo caso di sostegno a
compagnie coi soldi dei contribuenti per le conseguenze di un
attacco informatico, secondo Bbc News. Jlr ha annunciato nei
giorni scorsi che i suoi stabilimenti non riprenderanno le
attività prima di ottobre, ma l’interruzione potrebbe protrarsi
fino a novembre, come emerge dai media del Regno Unito. Questo
non può che alimentare le forti critiche dei sindacati nei
confronti del management che ha azzerato temporaneamente gli
stipendi e spinto gli operai a rivolgersi al sistema
dell’universal credit, ammortizzatore sociale di pura
sussistenza pagato con il denaro pubblico.
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