Monoposto più corte, più strette, più
leggere. In una parola, più agili. E motori con potenza
ripartita al 50% tra benzina ed elettrico, quindi più appetibili
per i costruttori in vista dell’uso stradale. Sono alcune delle
novità regolamentari della Formula 1 nel 2026.
Dal prossimo Mondiale (al via in Australia dal 6 all’8 marzo)
il passo sarà accorciato, il che dovrebbero rendere le vetture
più reattive in curva. Inoltre, le auto monteranno ancora
pneumatici Pirelli da 18 pollici, ma più stretti. Questo ridurrà
la resistenza aerodinamica ed il peso. E scompariranno quei
piccoli passaruota sopra gli pneumatici anteriori. Novità in
arrivo anche per il fondo. I lunghi tunnel ad effetto suolo
lasceranno il posto a fondi più piatti, con diffusori estesi e
aperture più grandi. Ciò significherà meno carico aerodinamico e
più altezza da terra, il che dovrebbe portare a una maggiore
varietà di assetti adatti a una più ampia gamma di stili di
guida. Saranno poi semplificate sia le ali anteriori che quelle
posteriori, con meno elementi. Ma la modifica più importante
riguarda l’introduzione dell’ “Active Aero”, grazie al quale si
potranno regolare l’angolazione di entrambi gli elementi
dell’ala anteriore e posteriore, a seconda della posizione in
pista.
Per quanto riguarda la power unit, sebbene il cuore pulsante
sia ancora un ibrido turbo V6 da 1,6 litri, la potenza del
motore a combustione interna è stata ridotta, mentre quella
dell’elettrico è triplicata, il che significa che i cavalli sono
ripartiti all’incirca al 50% tra benzina ed elettrico. Per
alimentare la nuova unità ibrida, il sistema di recupero
dell’energia (ERS) può ora ricaricare la batteria con il doppio
dell’energia per giro, attraverso meccanismi come il recupero in
frenata o il rilascio dell’acceleratore alla fine dei
rettilinei.
Questi motori utilizzeranno per la prima volta carburanti
‘green’, testati quest’anno in F2 e F3. Prodotti da fonti
all’avanguardia, assicura la F1 – come la cattura del carbonio,
i rifiuti urbani e la biomassa non alimentare -, saranno
certificati da enti indipendenti, per soddisfare rigorosi
standard di sostenibilità.
Automobile Magazine – Italia






















