Un quadro fatto di luci e ombre.
Una “fotografia in bianco e nero”, quello del 2024, per la Green
Economy in Italia con dati poco entusiasmanti come le emissioni
di gas serra che diminuiscono troppo poco; il consumo di suolo
che non si arresta e la mobilità sostenibile che si scontra con
701 auto ogni 1.000 abitanti, il numero più alto d’Europa e la
scarsa propensione all’acquisto di auto elettriche, solo il 7,6%
del mercato. Ma anche, dall’altro lato, la produzione di energia
elettrica da rinnovabili arrivata al 49% con oltre 130 miliardi
di kWh; il mantenimento del primato europeo in economia
circolare; l’agricoltura biologica che cresce del 2,4% e le
città che mostrano vivacità nella transizione ecologica. A
delineare il profilo dell’Italia verde è la Relazione sullo
Stato della Green Economy 2025 presentata ad Ecomondo in
apertura della 14/a edizione degli Stati Generali della Green
Economy. Quello che emerge, osserva il presidente della
Fondazione Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi è un disegno con
“luci ed ombre, con alcune cose positive e altre invece ancora
da rivedere”. Sul fronte delle emissioni di gas serra con “il
28% in meno, qualcosa abbiamo fatto, qualche risultato c’è –
osserva – ma abbiamo bisogno di aumentare il passo tenendo
conto che l’Italia si si riscalda in media doppia rispetto alla
media globale”, Quanto all’energia rinnovabile, archiviati buoni
risultati nel 2024, “nel primo semestre di quest’anno abbiamo
avuto un rallentamento” principalmente dovuto “all’esaurirsi del
super ecobonus”. Se sul versante della “circolarità economica
continuiamo a avere buoni tassi di riciclo dei rifiuti sia
industriali, sia degli imballaggi” con l’86% e il 75% “tanto da
“primeggiare in Europa”, dice Ronchi, la mobilità sostenibile
appare come un tasto dolente “con il record di 701 auto ogni
1.000 abitanti contro una media europea di 570. Nonostante
questo – commenta – l’industria automobilistica nazionale è
crollata e rischiamo di perdere dopo il settore dell’auto
tradizionale anche quello dell’auto del futuro dell’auto
elettrica che è più efficiente e più pulita. Siamo al 7,6%: del
parco auto quando in Europa la media è 22% e siamo in
diminuzione”. Adesso, rimirato l’affresco dipinto per il
2024, sul prossimo futuro dell’economia verde – è il monito che
arriva da Rimini – potrebbe incidere l’atteggiamento, da parte
delle istituzioni, sul Green Deal europeo e sulla transizione
ecologica. “In Italia – attacca Ronchi – non pochi
criticano il Green Deal europeo. Si stanno dimenticando che noi
non siamo in recessione solo perché il Pnrr ha assicurato una
crescita del Pil che nel triennio è stato l’1,9%. Quest’anno
sarà fra lo 0,6% e lo 0,8%. Senza i fondi del Pnrr, senza il
pilastro del Green Deal europeo, l’Italia sarebbe in recessione,
chiosa Considerazioni che si intersecano con la riflessione
del co-presidente, della Task Force Onu Crisi del Debito, Paolo
Gentiloni. “Fermarsi in questa transizione climatica sarebbe un
suicidio – scandisce -: è qualcosa su cui i grandi fondi di
investimento, i grandi finanziatori privati stanno continuando a
investire” mettendo soldi “sulle rinnovabili e noi europei
abbiamo un’opportunità di essere tra i leader di questo
percorso”.
Automobile Magazine – Italia





































































































