Mitsubishi valuta la produzione
congiunta di veicoli con nissan e Honda negli Stati Uniti, dove
attualmente non possiede impianti produttivi. Lo anticipa
l’agenzia Kyodo, che cita fonti a conoscenza delle trattative,
indicando possibili opzioni strategiche per aggirare i dazi
statunitensi sulle importazioni automobilistiche, senza dover
sostenere gli ingenti costi di costruzione di un nuovo
stabilimento. L’ipotesi al vaglio prevede l’utilizzo di
fabbriche nissan con capacità produttiva in eccesso, a seguito
del calo delle vendite del costruttore giapponese nel mercato
nordamericano. Mitsubishi, da tempo affiliata a nissan,
punterebbe così a contenere l’esposizione tariffaria che ha già
contribuito a un rosso netto di 9,23 miliardi di yen, circa 51
milioni di euro nel semestre aprile e settembre. Allo stesso
tempo, nissan e Honda, dopo aver interrotto a febbraio i
colloqui per una fusione – stanno esplorando nuove sinergie
produttive. L’ingresso di Mitsubishi in Questo nuovo tipo di
collaborazione potrebbe rafforzare ulteriormente la
competitività sui costi delle tre case auto, sfruttando
competenze comuni, in particolare nel campo
dell’elettrificazione. Le parti non hanno ancora reso noti
volumi, modelli né tempistiche specifiche, tuttavia, rivelano le
fonti, un accordo potrebbe concretizzarsi entro la prossima
primavera, in coincidenza con la presentazione del nuovo piano
industriale triennale di Mitsubishi. Negli USA il marchio ha
venduto circa 113.000 unità nell’ultimo anno fiscale: una
presenza di mercato che secondo gli analisti sarebbe sufficiente
da giustificare un assetto produttivo locale, ma è troppo
limitata per sostenere da sola un investimento in
infrastrutture.
Automobile Magazine – Italia







































































































