I prezzi dei carburanti continuano a
salire: la benzina self-service supera 1,7 euro al litro e il
diesel si attesta a 1,643 euro. Sulla rete autostradale, la
modalità “servito” ha già toccato punte di 2,35 euro per la
verde. Ed i prezzi continueranno a salire per effetto dei rialzi
decisi nei giorni scorsi dagli operatori.
   
Lo sottolinea l’Adoc.
   
L’Italia importa più del 90% del petrolio utilizzato
dall’estero, si prevede un enorme aumento dei costi per le
tasche dei cittadini, così come per le riserve liquide delle
imprese, costrette a far fronte ad un’eventuale impennata dei
costi operativi, soprattutto nei settori autotrasporti e
agricoltura.
   
Le accise sui carburanti nel nostro Paese, inoltre, sono da
diversi anni tra le più alte in assoluto dell’Europa intera,
infatti, oltre la metà del prezzo finale della benzina è
costituito da imposte, con 1 euro ogni litro sottoposto a
tassazione. Bisogna poi aggiungere l’Iva che curiosamente viene
calcolata anche sull’accisa.
   
La parte variabile del prezzo, ossia il costo industriale,
influisce, infatti, soltanto parzialmente, non permettendo ai
consumatori di beneficiarne pienamente nemmeno a fronte di una
discesa del prezzo del greggio.
   
Con un potere d’acquisto contratto verso la soglia di
povertà, con un lavoro povero denunciato dallo stesso Presidente
della Repubblica, Sergio Mattarella, ed infine con le accise del
diesel in aumento dal 1° gennaio 2026 non possiamo non
denunciare l’eccesso del caro carburanti insieme a un caro vita
pesante.
   
È urgente pensare a una revisione al ribasso delle aliquote,
compatibilmente con le soglie minime definite dall’UE.
   
Automobile Magazine – Italia





































































































