In tema di transizione multi-energy Stellantis manda dagli Stati Unti un segnale forte con la presentazione del nuovo motore termico Hurricane 4 Turbo da 2,0 litri che ha anche le caratteristiche per equipaggiare numerose tipologie di veicoli. Debutterà nella Jeep Grand Cherokee 2026 ed è predisposto per essere inserito in sistemi ibridi e plug-in.
Questa moderna unità combina design avanzato e innovazione ingegneristica – di cui è un esempio la tecnologia di combustione ad alte prestazioni a getto turbolento (TJI) – per erogare una potenza di 342 Cv e una coppia di 480 Nm tra 3.000 e 4.500 giri.
Risultati, spiega la nota di Stellantis, che sono ottenuti però tagliando contemporaneamente i consumi. Il nuovo Hurricane 4 Turbo 2.0 richiede infatti il 10% di carburante in meno pur erogando il 20% di potenza in più rispetto all’attuale 2,0 litri DOHC I-4 “Il nome Hurricane 4 Turbo – ha commentato Micky Bly, senior vp di Stellantis con responsabilità globale per i sistemi di propulsione – è appropriato perché questo motore è potente grazie al turbocompressore a geometria variabile, alla combustione ad alte prestazioni e al doppio sistema d’iniezione.
Così da arrivare al valore di riferimento di ben 162 Cv per litro di cilindrata”.
Elemento fondamentale per ottenere potenza elevata e alta efficienza nei consumi è l’utilizzo in questo 4 cilindri della tecnologia di combustione a getto turbolento (TJI), utilizzata nei più raffinati motori racing. L’innovativo sistema TJI utilizza una candela per accendere una piccola quantità di miscela aria-benzina in una precamera posta sopra ogni cilindro.
Il carburante così ‘acceso’ si espande e viene convogliato nella camera di combustione, dove una seconda candela innesca una espansione più rapida e completa della carica aria-carburante.
Gli ingegneri Stellantis hanno combinato la combustione TJI e la sovralimentazione con una strategia operativa a ciclo Miller che chiude anticipatamente le valvole di aspirazione per ottimizzare l’efficienza del motore e ridurre le emissioni.
Ciò consente all’Hurricane 4 Turbo di utilizzare un rapporto di compressione di 12:1, che genera potenza, senza il rischio di detonazione (accensione anticipata) dannosa per il motore, pur utilizzando benzina normale (87 ottani).
Per utilizzare la doppia alimentazione – con iniezione diretta e indiretta ad alta pressione a 350 bar – la centralina dell’Hurricane 4 Turbo gestisce uno o entrambi i sistemi di alimentazione a seconda delle condizione e del carico del motore ed anche delle esigenze del conducente.
Un ulteriore elemento di superiorità dell’Hurricane 4 Turbo è il turbo a geometria variabile con palette attive all’interno dell’alloggiamento, che comprime fino a 2,4 bar di sovrappressione.
Il design del turbo a geometria variabile consente tra l’altro di ottenere un’elevata densità di potenza senza compromettere la coppia ai bassi regimi e le prestazioni transitorie, mantenendo al contempo i vantaggi complessivi rispetto a un turbocompressore twin-scroll convenzionale.
Automobile Magazine – Italia






































































































