Jaguar Land Rover (Jlr) ha
annunciato che la produzione nei suoi stabilimenti, a partire da
quelli nel Regno Unito a Solihull, Halewood e Wolverhampton,
rimarrà sospesa almeno fino al mese prossimo, con un nuovo
rinvio rispetto alla riapertura a fronte delle conseguenze del
cyberattacco subito in agosto. Da allora lo storico marchio
automobilistico britannico, passato da anni sotto il controllo
del colosso indiano Tata, non è più stato in grado di far uscire
nuovi veicoli dagli impianti per il blocco dei sistemi
informatici mentre aumentano i timori di una crisi per l’azienda
qualora non risolva i problemi in tempi rapidi. Data la
situazione delicata, il ministro delle Attività Produttive,
Peter Kyle, e il viceministro per l’Industria Chris McDonald
incontrano oggi i vertici della società e dei sindacati per
capire “come possiamo sostenerli e aiutarli a riavviare la
produzione”, si legge in una nota del governo laburista di Keir
Starmer. Secondo le stime degli esperti, l’interruzione della
produzione ha già causato una perdita di circa 120 milioni di
sterline sui profitti e di 1,7 miliardi di sterline in mancati
ricavi. Mentre i sindacati hanno accusato il management d’aver
scaricato i costi del cyberattacco sui lavoratori: ridotti
temporaneamente “a stipendio zero”, secondo Unite, e spinti a
rivolgersi al sistema dell’unversal credit, ammortizzatore
sociale di pura sussistenza pagato con il denaro dei
contribuenti.
ITALIA