Il governo messicano ha
annunciato un nuovo pacchetto di dazi doganali con l’obiettivo
di tutelare circa 350mila posti di lavoro, messi a rischio
dall’aumento delle importazioni a basso costo. Lo ha reso noto
il ministro dell’Economia, Marcelo Ebrard, precisando che le
misure riguardano in particolare i settori tessile e
dell’abbigliamento, calzaturiero, siderurgico e automobilistico.
Secondo i dati ufficiali, tra il 2022 e il 2025 le
importazioni sono aumentate del 20,8% nel comparto tessile, del
22,3% in quello calzaturiero, del 12,4% nell’acciaio e del 34,5%
nell’automotive. Ebrard ha spiegato ai principali media
messicani che le difficoltà non sono riconducibili a una perdita
di competitività delle imprese nazionali, ma all’ingresso di
prodotti venduti a prezzi inferiori ai valori di riferimento
internazionali. “Quando il mercato non opera su un piano di
parità, lo Stato ha il dovere di intervenire per correggere uno
squilibrio”, ha affermato il ministro. Particolare attenzione è
rivolta all’industria automobilistica, che rappresenta circa un
terzo dell’occupazione manifatturiera del Messico e ha
registrato un marcato aumento delle importazioni da Paesi
asiatici privi di accordi di libero scambio con il Paese
latinoamericano. Il governo ha infine chiarito che il
pacchetto non è rivolto contro singoli Paesi, ma mira a
difendere la manifattura nazionale da pratiche commerciali
ritenute sleali, salvaguardando l’occupazione.
Automobile Magazine – Italia






































































































