“Da aprile 2026 scatteranno i
rimborsi dei pedaggi in caso di disservizi autostradali, ma la
proposta presentata dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti
presenta criticità che rischiano di limitare fortemente il
diritto degli utenti ad ottenere il rimborso”. Lo afferma il
Codacons, che critica in particolare la parte del provvedimento
relativa ai rimborsi per blocchi della circolazione in
autostrada. “La proposta di Art stabilisce che ‘nel caso di
eventi perturbativi alla regolare circolazione che comportino
situazioni di traffico bloccato, l’utente ha diritto al rimborso
del pedaggio pari al 50% nel caso di traffico bloccato di durata
compresa tra 120 e 179 minuti; 75% nel caso di traffico bloccato
di durata compresa tra 180 e 239 minuti; 100% nel caso di
traffico bloccato di durata pari o superiore a 240 minuti’. A
parte la dicitura ‘eventi perturbativi’ che appare
eccessivamente generica e potrebbe portare a ricorsi e
contenziosi – osserva il Codacons -, i rimborsi da circolazione
paralizzata scatterebbero solo se l’utente rimane ‘imprigionato’
in autostrada almeno due ore e, peraltro, sarebbero in tal caso
parziali. Per avere un rimborso totale del pedaggio sarebbe
necessario rimanere bloccati almeno 4 ore, un tempo che appare
oggettivamente eccessivo – spiega l’associazione”. “Non solo.
Le società autostradali potranno poi recuperare interamente i
rimborsi pagati scaricando sulla collettività i relativi costi
sostenuti, attraverso un aumento dei pedaggi. L’Art stabilisce
infatti che ‘gli importi complessivi annui a consuntivo
corrisposti agli utenti per i rimborsi possono essere recuperati
dai concessionari tramite il pedaggio, limitatamente ai primi 5
anni di applicazione, secondo la seguente progressione: a) il
primo anno, nella misura del 100%; b) il secondo anno nella
misura dell’80%; c) il terzo anno nella misura del 60%; d) il
quarto anno nella misura del 40%; e) il quinto anno nella misura
del 20%’. Altra novità, i cui effetti tuttavia si vedranno solo
a partire dal 2027, riguarda gli aggiornamenti tariffari: i
pedaggi autostradali saranno infatti legati agli investimenti
realmente realizzati dai gestori e al raggiungimento di
determinati standard qualitativi fissati dall’Autorità. I
concessionari che non faranno investimenti o non raggiungeranno
gli obiettivi prefissati – conclude il Codacons- saranno
costretti a ridurre le tariffe praticate agli automobilisti
nella misura dello 0,5%”.
Automobile Magazine – Italia






































































































