L’aumento delle vendite e
l’indebolimento dello yen contribuiscono ad attutire gli effetti
dei dazi introdotti dall’amministrazione Trump e consentono a
Toyota di rivedere al rialzo le previsioni di utile e fatturato
per l’esercizio in corso. La casa automobilistica giapponese,
leader al mondo per volumi di vendita, prevede un utile
operativo di 3.400 miliardi di yen (circa 19,3 miliardi di euro)
e un utile netto di 2.900 miliardi di yen, in entrambi i casi
superiori alle stime precedenti. Toyota ha anche migliorato le
previsioni di vendite globali di 100.000 unità, a 11,3 milioni
di veicoli, trainate dalla domanda per modelli premium e ibridi
in Nord America. Tuttavia, il direttore finanziario Kenta Kon
ha riconosciuto che il mercato statunitense resta “estremamente
difficile”, con una perdita operativa regionale di 70,4 miliardi
di yen nel trimestre luglio-settembre, rispetto a un utile di
27,3 miliardi un anno fa. Le lunghe trattative in corso tra
Tokyo e Washington hanno consentito di ridurre l’imposta sulle
auto giapponesi dal 27,5%, di aprile al 15% a settembre. Kon ha
precisato che Toyota non può semplicemente trasferire l’intero
costo dei dazi sui prezzi di listino e che la strategia verrà
valutata “modello per modello”, anche in base alle mosse dei
concorrenti. L’azienda prevede un tasso di cambio medio di 146
yen per dollaro e 169 per euro, più favorevoli rispetto alle
ipotesi di agosto (145 e 160). Il deprezzamento della valuta
nipponica aumenta i profitti all’estero, e ha sostenuto in gran
parte la revisione positiva dell’outlook. Nel semestre
aprile-settembre, l’utile netto di Toyota è sceso del 7% a 1.770
miliardi di yen e l’utile operativo del 18,6% a poco più di
2.000 miliardi, mentre le vendite sono aumentate del 5,8% a
24.600 miliardi di yen, stabilendo un record semestrale. In
risposta alle pressioni di Washington per ridurre il deficit
commerciale con Tokyo, il gruppo sta valutando l’importazione in
Giappone di veicoli prodotti negli Stati Uniti e la possibile
vendita di modelli di marchi americani attraverso la propria
rete nazionale. Toyota sta inoltre monitorando le tensioni
legate al blocco delle forniture di semiconduttori della società
cinese Nexperia, attualmente sotto osservazione del governo
olandese. Kon ha ammesso che, pur non avendo impatti immediati,
la vicenda rappresenta un potenziale “rischio” in futuro per le
catene di approvvigionamento.
Automobile Magazine – Italia






































































































