Le vendite di auto in Europa Occidentale continuano la tendenza positiva degli ultimi mesi, dopo un inizio d’anno faticoso. A settembre in Europa Occidentale (Ue, più Efta e Regno Unito) sono state immatricolate 1.236.876 vetture, il 10,7% in più dello stesso mese del 2024, quando erano state 1.116.975. Lo dicono i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, che per i primi nove mesi dell’anno conta complessivamente 9.928.527 auto vendute, con un incremento dell’1,5% sull’analogo periodo dell’anno scorso.
Guardando al gruppo Stellantis, a settembre ha venduto in Europa (sempre considerando Unione europea, insieme a Paesi Efta e Uk) 165.457 auto, l’11,5% in più dello stesso mese del 2024.
La quota di mercato è pari al 13,4% contro il 13,3% dell’anno precedente, quando le vetture vendute erano state 148.381. Nei primi nove mesi dell’anno le immatricolazioni del gruppo sono state 1.464.419, con una flessione del 5,6% sull’analogo periodo 2024, quando erano state vendute 1.550.647 vetture. La quota di mercato dei nove mesi è in calo dal 15,9% al 14,7%.
Dall’Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), arrivano però due alert. Il primo è il confronto dell’andamento del mercato col periodo pre-Covid. Tra il 2019 e il 2025, il tasso di crescita annuale composto (Cagr) è pari a -3,3%, determinando nei primi nove mesi del 2025 un calo del 18,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il secondo alert, condiviso anche dall’Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) è sulle elettriche, che vanno bene, ma che non hanno stime altrettanto ottimistiche per la fine d’anno. “L’Europa è la sola regione del mondo a non avere recuperato i livelli di vendita pre-Covid, con un gap di oltre 1,85 milioni di veicoli – afferma Roberto Vavassori, presidente di Anfia. “Parallelamente – aggiunge – i dati del cumulato riferiti alla mobilità elettrica non sono incoraggianti: se è vero che le vendite di auto Bev (completamente elettriche) nei primi nove mesi dell’anno registrano complessivamente in Europa un rialzo a doppia cifra (+24,1%), dovremo tuttavia rivedere al ribasso le previsioni a fine anno, a riprova che i target Ue per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica al 2030, stando alle condizioni attuali, sono impossibili da raggiungere.
Ribadiamo quindi la necessità di una revisione pragmatica di questi target”. “Sul fronte italiano – dichiara il direttore generale di Unrae, Andrea Cardinali – lo scorso 22 ottobre sono finalmente partiti gli incentivi Mase per l’acquisto di veicoli elettrici, anche se al momento in cui parlo non è ancora possibile procedere con la validazione dei voucher. In poco più di 24 ore, privati e microimprese hanno esaurito l’intero fondo da 597 milioni di euro. Per trasformare questo interesse in domanda stabile e prevedibile servono incentivi strutturali”.
Automobile Magazine – Italia






































































































