Via libera della Giunta regionale
alla misura che indica la data del 1° ottobre 2026 per l’entrata
in vigore nel Comune di Genova di limitazioni alla circolazione
per i diesel euro 5 (autoveicoli privati e commerciali ad
alimentazione a gasolio M1 e N1 di categoria emissiva inferiore
o uguale a Euro 5) in caso di permanere del superamento dei
limiti di legge.
La scadenza, slittata di un anno rispetto a quanto previsto
dal piano emergenziale varato nel 2018 per ridurre gli
inquinanti nell’aria e in particolare la concentrazione di
biossido di azoto nel capoluogo, è contenuta nel nuovo Piano
della Qualità dell’Aria, un documento strutturale che, superata
positivamente la Valutazione ambientale strategica, passerà
all’esame delle commissioni e poi del Consiglio regionale.
Secondo quanto previsto nella delibera, il Comune di Genova, in
alternativa alle ordinanze di divieto di circolazione, prima di
procedere a ulteriori limitazioni, potrà adottare misure
compensative idonee a raggiungere una riduzione di inquinanti
coerente con i vincoli europei.
“Aver differito di un anno il termine per i nuovi divieti,
previsti dal 1° ottobre 2025 nel piano emergenziale del 2018, è
certamente una scelta di buon senso – afferma l’assessore
all’Ambiente di Regione Liguria Giacomo Raul Giampedrone -
considerato che le restrizioni relative agli euro 4 sono entrate
in vigore poche settimane fa. A fronte della richiesta del
Comune, abbiamo condiviso la necessità di attendere gli effetti
dei divieti vigenti e valutarne l’efficacia prima di procedere
con ulteriori restrizioni, tenuto conto che i dati del
monitoraggio mostrano un costante miglioramento delle
concentrazioni in città. L’auspicio è che le rilevazioni di
Arpal documentino in futuro un’ulteriore progressiva riduzione
delle concentrazioni di inquinanti nell’aria ma – sottolinea
l’assessore all’Ambiente – serve l’impegno di tutti per
garantire il rispetto delle attuali limitazioni, in modo da
rientrare nei parametri previsti a livello europeo ed evitare
gli ulteriori interventi più restrittivi sugli euro5. Non
dobbiamo dimenticare – conclude Giampedrone – che ci muoviamo in
un quadro molto puntuale dopo la condanna da parte dell’Ue:
l’obiettivo è che il Paese e quindi il Comune di Genova possano
dare seguito alle prescrizioni previste nella sentenza, evitando
così le possibili sanzioni”.
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