La Commissione europea avvierà “alla fine di ottobre” i lavori dell’Alleanza europea per i veicoli connessi e autonomi lanciata oggi dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in occasione del terzo dialogo strategico per l’automotive che si è svolto a Bruxelles.
Lo rende noto la Commissione europea dopo il confronto della leader tedesca con i colossi dell’automotive. L’Alleanza, spiega Bruxelles in una nota, sarà un “forum” per definire un’agenda industriale condivisa nel campo dei veicoli connessi e autonomi e sarà presieduta dalla vicepresidente esecutiva, Henna Virkkunen. “L’auto del futuro sarà un supercomputer su ruote, alimentato dall’elettrificazione e dall’intelligenza artificiale”, ha commentato la vicepresidente Virkkunen, promettendo “nei prossimi mesi” maggiori sforzi per “promuovere la cooperazione a livello dell’Ue in materia di veicoli definiti dal software, elaborazione hardware, modelli di intelligenza artificiale e sviluppo, sperimentazione, collaudo e approvazione normativa di soluzioni di guida autonoma”. Nel corso del dialogo ospitato a Palazzo Berlaymont, i commissari per Innovazione, Ekaterina Zaharieva, e trasporti, Apostolos Tzitzikostas, hanno inoltre firmato un protocollo d’intesa con le parti interessate per accelerare la ricerca e l’innovazione nel settore automobilistico a livello dell’Ue, “con l’obiettivo di posizionare l’Europa come leader nella mobilità sostenibile e intelligente entro il 2035”, conclude la nota.
Von der Leyen,’combineremo neutralità tecnologica e transizione’
“Vogliamo che il futuro delle automobili, e le automobili del futuro, siano prodotte in Europa”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen via X dopo aver ospitato il terzo dialogo strategico sull’automotive. “Stiamo quindi lavorando a stretto contatto con l’industria per far sì che tutto questo diventi realtà”, ha aggiunto. “Stiamo tutelando le aziende europee dalla concorrenza sleale” e “abbiamo anche ascoltato le preoccupazioni del settore e concesso flessibilità di conseguenza. Combineremo la decarbonizzazione e la neutralità tecnologica. Ora che la tecnologia trasforma la mobilità e la geopolitica rimodella la competizione globale, non si può più tornare indietro come prima. Insieme, garantiremo che l’Europa rimanga all’avanguardia nell’innovazione automobilistica”, ha concluso.
Urso, ‘il dialogo con l’Ue sull’auto è nel segno giusto’
“I primi segnali del dialogo tra Commissione europea e associazioni di impresa dell’auto europee sono nel segno giusto. Siamo solo all’inizio del dialogo ma sembra prevalere la ragione sull’ideologia, sembra prevalere il pragmatismo e la responsabilità dell’Italia”. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’evento di FdI Spazio Sud. “Alcune delle nostre proposte sono state recepite. La piena neutralità tecnologica – ha spiegato – con l’utilizzo anche dei carburanti alternativi, quindi una decarbonizzazione sostenibile con importanti interventi per gli investimenti tecnologici e produttivi delle imprese europee, a cominciare dalle gigafactory, oltre al riconoscimento di una nuova categoria di piccole autovetture che sono quelle più tipiche per la produzione in Italia”.
Anfia, ‘timide aperture Ue, non possiamo più temporeggiare’
Anfia sottolinea che “con la terza riunione del Dialogo strategico Ue tenutasi oggi si è fatto qualche timido avanzamento in termini di aperture alle richieste dei rappresentanti dell’industria automotive europea e di effettiva discussione dei temi prioritari più volte evidenziati dagli stakeholders”. “In nome dell’industria automotive europea, – spiega – si impegna a condividere con la Commissione Ue, entro fine anno, delle proposte specifiche e concrete: per rivedere i target di riduzione delle emissioni di CO2 a partire dal triennio 2025-2027 e per il 2030 e 2035, con tre corsie separate per auto, veicoli commerciali leggeri e veicoli industriali – per questi ultimi sono da definire nuovi target rispetto agli attuali, che sono irraggiungibili e di cui si parla troppo poco; • per riacquisire una sovranità tecnologica libera da dipendenze – e questo passa necessariamente dall’innovazione – e per creare un argine regolamentare alla pressione derivante dalla disparità competitiva dell’industria europea rispetto ai competitor asiatici – siamo l’unica regione al mondo a non aver messo in campo una strategia difensiva in questo senso e dobbiamo valorizzare il made in UE di veicoli e componenti, prevedendo anche una regolamentazione sul local content. Lo si legge in una nota. “Crediamo necessario avanzare proposte concrete per la revisione dei target di CO2 – ha dichiarato Roberto Vavassori, presidente di Anfia – anzitutto per il triennio 2025-2027, per il quale vanno ridefiniti i target per gli LCV; per mantenere gli attuali utility factor dei veicoli plug-in; rivedendo, innalzandoli, i limiti previsti al 2030 ipotizzando un loro innalzamento a 75-80 g/km di CO2 e infine, per il 2035, prevedendo fin d’ora un’estensione fino a 5 anni del tempo per adeguarsi ai target e una quota fino al 25% di veicoli non BEV, monitorando ogni biennio i progressi sul campo come previsto dal regolamento attuale”.