“Per riuscire di nuovo ad essere
attrattivi verso chi costruisce automobili, dobbiamo dare
servizi diversi, partendo dal costo dell’energia. Per riuscire a
essere attrattivi per quell’industria, che noi sappiamo fare
bene, dobbiamo fare i compiti a casa”. Così il presidente di
Confindustria, Emanuele Orsini, a margine della assemblea
annuale dell’Unione industriali di Torino.
“Se aspettiamo di riavere i vecchi numeri dell’auto, credo
non ci saranno, ma non è colpa delle imprese – ha aggiunto
riprendendo un tema trattato anche sul palco dell’assemblea –
Penso a Stellantis: se fa un investimento di 12 miliardi in Usa,
vuol dire che gli hanno dato una prospettiva migliore. Se il
Paese non è in grado, è ovvio che cerco un altro posto; il
nostro obiettivo deve essere quello di farlo stare qua”.
“Sappiamo che il gap dell’energia, tra noi e la Spagna, è
veramente differente – ha proseguito Orsini -. La Spagna alcuni
mesi la paga 25 euro a megawattora, noi la paghiamo 100 euro a
megawattora. Per fare un’automobile ci vuole il primo costo
industriale dell’energia e quindi è ovvio che chi costruisce
automobili va dove gli conviene costruire automobili. Però nel
frattempo dobbiamo dirci la verità e cercare anche di
trasformare i nostri in altri settori. Torino, per esempio, è un
territorio molto importante, dove c’è una grande innovazione.
Usiamo questa innovazione per le nuove tecnologie che saranno
fondamentali per il nostro futuro”.
Automobile Magazine – Italia