L’arte della fotografia di Mimmo
Frassineti incontra nuovamente il mondo Ferrari a quarantacinque
anni di distanza dalla prima volta. Un salto nel tempo, la
mostra ‘Sguardi d’Impresa’ che da oggi e fino al 16 novembre si
potrà visitare gratuitamente nel prezioso contesto di Palazzo
dei Musei, in viale Vittorio Veneto a Modena.
L’evento rientra nel progetto di valorizzazione degli archivi
del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti attraverso un percorso
espositivo dedicato alla storia dell’industria del Paese ed alla
contemporaneità, che vedrà come prossima tappa dell’esposizione
stessa, a dicembre, la sede del ministero delle Imprese e del
Made in Italy a Roma.
“Oggi qui mostriamo – spiega a questo proposito il presidente
Cdp Giovanni Gorno Tempini – l’impegno di Cassa verso una
componente importante della nostra attività, che è la storia
della cultura d’impresa. Queste fotografie bellissime del
maestro Frassineti sono un dialogo tra passato e presente di una
storia straordinaria come quella di Ferrari. Un omaggio al
meglio che c’è del Made in Italy”.
Sono oltre sessanta gli scatti di Frassineti che vanno a
completare l’esposizione dedicata al Cavallino: una parte, come
detto, risale agli anni Ottanta, l’altra riguarda invece
fotografie scattate sempre alla Ferrari di Maranello lo scorso
anno. Un filo rosso, è proprio il caso di dirlo, lega i due
lavori del fotografo e giornalista a distanza di così tanto
tempo ed è proprio Frassineti a spiegarlo, si tratta del lato
umano: “Nel 1980 – ricorda l’autore – incontrai direttamente
Enzo Ferrari e poi visitai la fabbrica; lo scorso anno, grazie a
questa iniziativa di Cassa Depositi e Prestiti sono tornato per
un confronto. La fabbrica del 1980 era un grande capannone in
cui ogni funzione era in vista, tutto insieme. Adesso, invece,
la fabbrica è un complesso ipertecnologico in cui tutti i
reparti sono separati, divisi, individuati molto chiaramente sul
piano grafico ed architettonico. La tecnologia colpisce, ma allo
stesso tempo colpisce il fatto che l’atteggiamento delle
persone, lo spirito con cui lavorano, sia rimasto sempre quello.
Lo stesso di una volta. Certamente lo stesso Enzo Ferrari
impostò la fabbrica in questo modo”, testimonia Frassineti.
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